Il centro storico di Cosenza, dislocato in gran parte sulle pendici del colle Pancrazio e sul colle Triglio, domina dalla sua posizione quella famosa confluenza tra i fiumi Crati e Busento che devono la loro fama, almeno in parte, a quel re Alarico dei Visigoti che secondo la leggenda trovò qui degna sepoltura, protetto per l’eternità dallo scorrere impetuoso e inesauribile delle acque le cui caratteristiche sono simili a quelle dei Barbari da lui capeggiati.
Secondo la leggenda venne seppellito con i suoi tesori nel letto del fiume Busento a Cosenza. Gli schiavi, che avevano lavorato alla temporanea deviazione del corso del fiume, furono uccisi perché fosse mantenuto il segreto sul luogo della sepoltura.
Proprio alla confluenza ha inizio l’itinerario turistico che permette al visitatore di cogliere i molteplici aspetti di una città ricca di storia e di cultura che affonda le sue origini nel 356 a.C. periodo in cui lo storico Strabone racconta di un centro brettio designato come capitale della confederazione dei Brettii che vivevano nella Calabria settentrionale e centrale.
Luogo di ispirazione per antonomasia, la confluenza diventa il punto di partenza per svelare al visitatore storie di miti e leggende in città. La presenza della chiesa di San Domenico sulla sponda sinistra del Crati e della chiesa di San Francesco di Paola sulla sponda destra rende il paesaggio quanto mai suggestivo, a completare lo scorcio svetta austero con le tre arcate a sesto ribassato l’imponente ponte di Alarico ricostruito nel 1948 in cemento e pietra locale.
Vuoi altre info? Vai sul sito dedicato ad Alarico e al suo tesoro: www.tesorodialarico.com
Oppure il sito CosenzaTuristica per scoprire l’itinerario dedicato ad Alarico.